Armocromia e analisi del colore: miti da sfatare

Ultimamente ne parlano o ne scrivono tutti, quasi fosse una disciplina appena nata, e il più delle volte si leggono delle grandi scorrettezze.

Vediamone alcune e cerchiamo di fare chiarezza!

L’armocromia ti obbliga a vestire solo con alcuni colori

Niente di più falso! Lo scopo di un’analisi del colore professionale eseguita da un consulente d’immagine esperto non sarà mai quello di imporre diktat legati al guardaroba e al beauty. L’obiettivo sarà al contrario quello di analizzare le caratteristiche cromatiche del mix di pelle, occhi e capelli, di capire come interagiscono con le differenti tinte e di imparare a gestirle considerati i propri obiettivi d’immagine. Sicuramente, se l’obiettivo è voler creare un’immagine cromaticamente armoniosa, alcuni colori saranno da preferirsi ad altri, ma se invece l’esigenza comunicativa è differente (ovvero caratterizzare, modificare i tratti, trasmettere un messaggio, creare uno stile riconoscibile) sarà possibile studiare una diversa combinazione di colori, che contempli anche studi sulla simbologia degli stessi. I colori, infatti, oltre a modificare la percezione delle nostre caratteristiche cromatiche naturali, sono in grado di permetterci di comunicare nella massima libertà espressiva. Un’analisi approfondita che alla fine diventa un percorso alla ricerca di quello che si è o si vuole essere.

“Si possono usare e tenere nel guardaroba solo i capi che appartengono alla propria palette”

Anche questa è una sciocchezza.
Prima di tutto, perché, come detto, gli obiettivi sono personali. Ergo l’analisi ci può aiutare a raggiungerli in modo coerente, anche quando questi vanno al di là della valorizzazione al naturale delle proprie cromie.

E in secondo luogo perché alcuni colori non in palette saranno invece utili a trasmettere altri messaggi, a seconda del contesto e dell’obiettivo, e potranno tornare utili anche nella realizzazione di armonie differenti e di uno stile tutto nostro.

Gli unici capi da eliminare dal guardaroba saranno quelli che, dopo un percorso di studio di stile, non sentiremo più come “nostri”, non necessariamente per il loro colore.

“Mai mescolare radici cromatiche di temperature differenti, se sei calda, solo colori caldi ; se sei fredda, solo colori freddi”

Questa è proprio una grande autolimitazione di chi si occupa di consulenza d’immagine.

Per quanto si tratti di una capacità che richiede una certa sensibilità al colore che può essere acquisita nel tempo e con un certo allenamento, il contrasto di temperatura in un mix cromatico può essere estremamente interessante, soprattutto se adeguato a quello esistente naturalmente nel nostro mix cromatico. Il segreto sta nel diventare semplicemente più consapevoli nel riconoscere i propri colori, imparare a distinguere bene le caratteristiche cromatiche delle varie nuance e farle interagire tra di loro, per ottenere infiniti effetti, a volte estremamente valorizzanti.

“Mai mescolare nuance di intensità differenti”

Anche questo è un altro limite da togliere immediatamente.

Oltre a contrasti di chiaro/scuro e di temperatura, nel nostro mix cromatico troveremo sicuramente anche dei contrasti di qualità (ovvero colori più o meno intensi). Perché allora non poter ripetere lo stesso contrasto nell’abbigliamento o nel make-up? Abbinare colori pieni a colori più soft implica sicuramente di doverci fare una certa attenzione, ma si possono ottenere effetti molto piacevoli. Decenni di sfilate di moda ce lo confermano!

“Se nasci in una stagione non potrai mai cambiare”

Partiamo dal presupposto che l’armocromia è una disciplina e non è matematica. Esistono più metodi, a 4, a 12, a 16 e più stagioni, proprio perché è sempre molto difficile incasellare un’umanità di 7 miliardi di persone in poche tipologie cromatiche. Sicuramente più caratteristiche vengono studiate, più stagioni vengono definite, più il metodo sarà esaustivo. Per cui in effetti, il nome della nostra stagione o sottogruppo potrebbe cambiare a seconda del metodo utilizzato.

La seduta di armocromia personalizzata è sicuramente la consulenza più perfetta per la singola persona, ma richiede una formazione piuttosto lunga e spesso è più facile “semplificare”. E diciamolo, in fondo è anche divertente.

In ogni caso è evidente che siamo sempre in evoluzione: le caratteristiche cromatiche cambiano negli anni, a volte anche tra una stagione e l’altra. La pelle ingrigisce, spesso il suo aspetto si raffredda, a volte ingiallisce, il colore dei capelli può cambiare. Ce ne accorgiamo tutti.

Per cui non è vero che la stagione non può cambiare. E vi dirò di più, nelle mani di un bravo consulente d’immagine, di un bravo acconciatore e di un bravo make-up artist, ognuno di noi potrebbe cambiare la propria stagione armocromatica a piacimento!

Vi lascio qualche foto di alcune star del cinema che lo fanno abitualmente per esigenze di scena. Osservate come cambia la percezione del viso e anche della personalità che comunicano e tenetene conto quando decidete come apparire!

Lily Collins in colori più desaturati e caldi con un contrasto di valore medio (Autunno Soft), sempre Lily Collins in un look con colori più intensi e freddi, con un contrasto di valore alto (Inverno Freddo)

Keira Knightley in colori intensi e freddi (Inverno Freddo) e in colori più soffusi a temperatura neutro fredda (Estate Soft)

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